I pregiudizi nel mondo del lavoro: strategie di fronteggiamento

Nel mondo del lavoro sono soliti nascere alcuni pregiudizi, che vanno a ledere la nostra capacità di cercare un impiego in maniera stabile.

A tutti noi è capitato. Io stessa mi trovo a combattere con chi reputa il mio lavoro, un “lavoretto” solo perchè ho sempre lavorato da casa: o chi pensa che il mio essere mamma non mi permetta di lavorare come gli altri.

Come difendersi da queste pregiudizi? Per prima cosa è importante identificarli per sapere come comportarsi a riguardo:

  1. Il pregiudizio più comune è quello legato all’età.

Il ragazzo non ha esperienza, seppur molto bravo e promettente si ritrova a fare fotocopie. In questo modo, invece di coltivare i professionisti del domani, si va a mettere in atto una svalutazione nei loro confronti.

Come fronteggiare ciò? cercando di mettere in risalto le proprie competenze! Nel modo giusto possiamo esprimete il nostro malcontento, chiedendo di poter lavorare in modo diverso e maggiormente gratificante!

Ad oggi, moltissime aziende stanno compiendo un passo avanti, assumendo candidati proattivi e con voglia di imparare. anche senza esperienza!

2. Il genere.

Se sei donna non puoi fare carriera. Perchè? perchè vorrai essere anche madre.

Ecco. Mi dissero la stessa cosa. Risposi che potevo fare tutto , che mia figlia non sarebbe mai stata un impedimento, ma la mia forza per andare avanti. Cosi è stato.

Ogni storia merita una spiegazione a sè, possiamo raccontarci che mancano le politiche giuste, che il welfare è carente, ma ciò cge conta davvero lo facciamo noi! Siamo noi stesse che rappresentiamo parte di una rivoluzione culturale in atto.

Siamo noi, quando decidiamo di non scendere a compromessi, quando lottiamo per i nostri ideali!

3. L’aspetto fisico.

Ad un colloquio di lavoro chi si presenta bene tende a conquistarsi più agevolmente il favore del reclutatore che (specie se un po’ sprovveduto) può farsi ingannare dall’abbigliamento curato o dalla gradevolezza dei tratti. La selezione deve andare oltre, scovando competenze tecniche e professionali che non hanno nulla a che fare con l’esteriorità.

Lo stereotipo della donna bella e poco capace va accantonato una volta per tutte. L’aspetto fisico è un mero biglietto da visita, che non può determinare il ruolo che si andrà a ricoprire in azienda.

Ricordiamo sempre il nostro valore, lavoriamo per identificare il nostro obiettivo, identifichiamo le nostre competenze e non lasciamo che siano gli altri a decidere per noi.

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